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  • Immagine del redattoreLaRobby

Lucia e io siamo orgogliose di mostrare in anteprima ai nostri lettori il frutto di una lunga gestazione, più volte promesso ai nostri seminari residenziali e finalmente venuto alla luce dopo un travaglio prolungato. Ringraziamo chi ha avuto la pazienza di aspettarci, ma il tempo impiegato ci ha anche permesso di curare meglio i dettagli, fra i quali la copertina, frutto della creatività della mia socia e della mia revisione, della quale siamo particolarmente fiere e che speriamo vi piacerà.


Storia e motivazioni di questo libro


Si potrebbe pensare, con ottime ragioni, che non si sentiva la mancanza di un altro libro sull’alimentazione, in particolare su quella che viene genericamente chiamata “naturale”, in contrapposizione a quella moderna, ormai per definizione del tutto artefatta. Eppure, proprio perché se ne parla tanto, le idee sono sempre più confuse: ognuno giura che la propria è la dieta perfetta che risolve tutti i mali del mondo, mentre ogni regime è gravato da una notevole percentuale di insuccessi.


Allora, anche in risposta alle tante persone con le quali ho parlato di alimentazione, e dalle cui domande mi sono resa conto della confusione che regna in materia, ho deciso di provare a fornire una bussola per orientarsi fra i flutti di questo vasto e complesso oceano.

Ho provato ad esaminare i principali metodi alimentari, a vagliarne i pro e i contro e ad arrivare ad alcune regole semplici e pratiche per cercare di eliminare gli errori in questo campo, o almeno a correggerli un po’.

Nel libro esamino, in maniera approfondita e con ampia documentazione bibliografica, le diete più importanti e diffuse, delle quali vengono sviscerati punti di forza e criticità, mentre negli ultimi due capitoli propongo una sintesi, con linee guida chiare e motivate, per seguire un’alimentazione equilibrata al fine del mantenimento della salute o per gestire al meglio le principali patologie croniche.

Non si tratta quindi di una nuova dieta, più o meno riciclata, ma un esame comparativo di quelle più sensate e scientificamente motivate, per poter decidere con solide basi ciò che più è adatto a ciascuno di noi.


In tutto questo mi sono accorta anche che spesso non si sa come preparare i pasti, per mancanza di fantasia, di abitudine, di organizzazione, per cui ho chiesto a Lucia, cuoca creativa ed eccellente, come ben sa chi ha gustato i suoi piatti, di preparare un certo numero di ricette sane, semplici, veloci e gustose, che fossero però compatibili con le regole della salute.


Vorremmo in ultima analisi essere guide pratiche, concrete ma essenziali, che forniscono gli elementi basilari sui quali ognuno costruisce il proprio viaggio: la Lonely Planet dell'alimentazione, per usare un illustre riferimento.


Dove trovarlo?

Al link https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/medicina-e-salute/618888/e-adesso-cosa-si-mangia-2/ sia in edizione cartacea sia nella pratica ed economica edizione e-book

Su tutti i principali store online (Amazon, Feltrinelli, Mondadori, IBS ecc) per ora in edizione elettronica ma a brevissimo anche cartacea.


Cosa ne pensate?

Ci piacerebbe molto ricevere i vostri feedback, le vostre recensioni, le vostre opinioni e i vostri commenti, che potete postare qui o nei siti dai quali acquisterete. Per gli autori è importantissimo il dialogo con i lettori, lo scambio di impressioni e naturalmente i loro consigli, quindi vi saremo grate se lo farete.


Per ora è tutto, buona lettura e... buon appetito!









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  • Immagine del redattoreHealth Society

Anche quest'anno ci siamo presi il Covid! Niente di che, la prima volta è stata peggio, ma in ogni caso, nella mia vita ho avuto influenze che mi hanno messo KO molto più di questo virus! Ma non voglio parlare del Covid, che già ce n'è abbastanza di chiacchiere in giro. Voglio solo dire che, non tutti i mali vengono per nuocere. Parlo della clausura a cui si è sottoposti poiché positivi anche se di fatto non ci sono sintomi. E allora cosa si fa? Certo negli ultimi due anni ci siamo abituati alla convivenza forzata, prolungata e perpetua e, tutto sommato, per noi (me e Roberto) non è neppure andata male. È che questa volta non ce lo aspettavamo! Nessun lockdown effettivo, abbiamo mantenuto la shala aperta, siamo persino riusciti a fare qualche giorno di vacanza all'estero e, fieri della nostra moderata abbronzatura, avevamo ripreso tutte le nostre attività. E poi, zaaaaccc, il virus.... Stavo per dire a sorpresa, ma visto il numero di contagi, saranno più stupiti tutti quelli che l'hanno scampata! Comunque ci sono toccati altri dieci giorni agli arresti domiciliari, di nuovo lezioni su Zoom e spesa on-line! Di tutto il periodo non sono stata proprio in forma solo un giorno. Quella mattina, stavo insegnando online e ad un certo punto ho dovuto cedere e tradire la mia asburgicità : "ragazzi, non ce la faccio più, devo stendermi!". E così ho fatto: ho salutato, ho spento il computer e mi sono accasciata lì dov'ero e com'ero e sono rimasta a dormire sul divano tutta la giornata, senza mangiare. Quando, verso sera, mi sono ripresa mi è venuta una gran fame, ma non avevo voglia di qualsiasi cosa, no! Avevo proprio un desiderio specifico, terribile e assolutamente inconsueto: la rosetta con la mortadella!!! E non so mica perché, visto che non mangio carne da 15 anni e l'ultima volta che ho mangiato la mortadella ne avevo forse 12 di anni! Comunque per fortuna è passata in fretta, perché poi quando Roberto, tutto felice, ha detto "Ah finalmente, vado a comprarla?", l'idea di mangiare mortadella già non mi allettava più, anzi!! Fra l'altro anche il pane è alimento che non sono solita consumare.

Quindi come risolvere? Mi è venuta in mente, allora, la bellissima foto della crostata che Gaetano mi aveva inviato intorno a Natale! Perché a quel punto, avevo virato sul dolce che risana sempre fisico e umore. Chiamo Gaetano a Parigi e gli chiedo delucidazioni sulla crema al cioccolato. "È facilissima" mi dice! È stata la mia prima esperienza con la crema ganache! Che emozione! Ho modificato un po' la ricetta della base della crostata (perché lo sapete che sennò mi annoio) e poi l'ho completata con la crema ganache al cioccolato così come me l'ha insegnata Gae. Risultato: BUONISSIMA!!!! Certo quella di Gaetano era molto più bella, tutta decorata con dei bellissimi lamponi, ma sono abbastanza soddisfatta del risultato!


Crostata al cioccolato

Ingredienti

per la base (Ø 24 cm )

- 150 g di farina di castagne

- 100 g di farina di grano saraceno

- 1 uovo intero

- 80 g di burro d'alpeggio

- scorza grattugiata di un'arancia

- un pizzico di sale

- latte di cocco qb

per la farcitura

- 200 g cioccolato fondente 85%

- 200 ml panna da montare (biologica)

Procedimento

Mescolare le farine, il pizzico di sale e la scorza d'arancio. Aggiungere l'uovo e continuare ad amalgamare gli ingredienti. Incorporare al tutto il burro a pezzetti e continuare ad impastare, se necessario aggiungere poco alla volta il latte di cocco fino ad ottenere un impasto liscio, ma compatto e facile da stendere. Riscaldare il forno a 180°

Ricoprire uno stampo da crostata con carta da forno non trattata e stendere l'impasto, prima di infornarlo, bucherellare la base con una forchetta. Cuocere per circa 30 minuti.

Nel frattempo sciogliere la cioccolata a bagnomaria e una volta pronta aggiungere la panna (non montata). Continuare a mescolare fino a che il composto risulterà perfettamente omogeneo.

Estrarre la crostata dal forno, lasciarla raffreddare un pochino e poi riempirla con la crema ganache al cioccolato. Riporla in frigo per un paio d'ore e poi servire. Si può guarnire con lamponi freschi oppure con fettine d'arancia.

Lucia Di Lucca

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  • Immagine del redattoreHealth Society

Aggiornamento: 3 feb 2022

Una volta all'anno o forse due ci ritroviamo a casa mia, la doc, moi, Erika e Emili per una Ladies Dinner con intruso, ovvero Roberto. I requisiti sono: avere tutte le fisime alimentari possibili e immaginabili (no glutine, no lectine, no zucchero, no latticini, etc. etc.); non essere astemie; dress code... un minimo di eleganza, insomma! Avere tanta, tanta voglia di chiacchierare.

Si fa sempre da me, perché tutte e tre le ragazze si fidano e sono convinte che io cucini benissimo, in realtà cucino sano, cioè nel rispetto di tutte le nostre paturnie alimentari. E quindi, per non deluderle, mi impegno, per forza! E anche per piacere, visto che, fino ad ora, sono state serate memorabili. L'ultima volta, per i motivi di cui sopra, mi sono cimentata nella produzione di sfiziosi crackers senza glutine che sono stati molto graditi.

Eccovi la ricetta, la cosa più noiosa è stendere l'impasto, ma con un po' di pazienza riesce a tutti... Ci sono riuscita io nonostante la pazienza non sia tra le mie principali virtù!

Crackers di riso nero e sesamo nero

Ingredienti:

150g semi di lino

150 g semi di sesamo nero

100 g di riso nero lessato

1 cucchiaino di aglio essiccato in polvere (facoltativo)

1 cucchiaino di cipolla essiccata in polvere (facoltativo)

sale

pepe


Preparazione

Ammollare i semi per almeno 8 ore. Cuocere il riso in abbondante acqua leggermente salata. Scolare i semi, scolare e raffreddare il riso e frullare con sale, pepe ed eventualmente aglio e cipolla in polvere. Stendere l’impasto con una spatola su un foglio di carta da forno non trattata. Fare in modo che non ci siano parti più spesse di altre. Infornare a 40° fino a che l’impasto non risulterà secco e croccante. In alternativa si può usare l’essiccatore, in quel caso seguite le istruzioni per i tempi.

Lucia Di Lucca

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