La Robby ed io siamo appena rientrate da non so più bene quale edizione di Residenziale di Digiuno, Yoga e Detox. Un format nato circa quattro anni fa che ci ha visto impegnate e appassionate a migliorare continuamente l'offerta a tutti quelli che, come noi sono appassionati alla salute!
L'inizio è stato entusiasmante come tutte le cose nuove, ma ci sono stati anche molti errori, prove e tentativi, ora ci ridiamo su, ma non è sempre stato così.
La primissima edizione, quella pilota, è stata divertente, praticamente una vacanza in montagna tra amici. E poiché il menù non era quello di oggi, ricordo ancora scene di quelli che, con le dita umidicce, cercavano di raccogliere qualche semino di sesamo che si era perso tra le ciotole dell'insalata, a fine pasto. Poi i semi di sesamo sono stati eliminati.
Dopo c'è stata l'edizione degli spaghetti di zucchine con pesto di rucola e avocado che detta così sembra anche appetibile, ma è stato forse il nostro più grande flop! Troppo poco avocado perché sennò non venivano rispettati i rigidi calcoli per il semi digiuno. E per contro, decisamente troppa rucola. Per non parlare della preparazione degli spaghetti: ore e ore a girare la manovella di un aggeggio infernale. Insomma, lì l'abbiamo proprio scampata bella, non solo il piatto era disgustoso (e se lo dico io che, come dice La Robby, mangerei anche la buccia delle patate perché tanto cosa c'entra), ma non c'era nessuna alternativa a disposizione. Ricordo alcune facce affrante, altre decisamente furibonde! E come dargli torto, saltare un pasto a un semi digiuno da 700 calorie al giorno, quando tutto gira intorno all'aspettativa di quel momento, è a dir poco tragico.
Un'altra volta ho rischiato il linciaggio per aver messo un po' di peperoncino nella zuppa di zucca, ma anche in questo caso bisogna comprendere il mal capitato che odia il piccante!
Per non sbagliare allora ci siamo concentrate sulle insalate con verdure di stagione, rigorosamente bio, ovvio. Di nuovo, non è stato facile convincere i nostri commensali a ingurgitare una quantità di insalata che avrebbe riempito una bacinella del bucato di una famiglia di sette persone più che una misera ciotola a cui la maggior parte delle persone "normali" è abituata.
Ma, La Robby ed io determinate, imperterrite e sicure dei grandissimi benefici del semi digiuno abbiamo continuato a provare, sperimentare, cambiare e adesso siamo a un livello, mi permetto di dire, più che soddisfacente: il nostro menù è vario, gustoso e super detox!
Tuttavia, perché non c'è mai fine, dopo tutte le lamentele: troppa insalata, perché non c'è la verdura cotta?, eh ma così fa troppo freddo, non ce la faccio più, io a casa mangio molto meno (mmmmmm, sarà poi vero?), troppo piccante, troppo dolce, ma è tutto verde, per me è amaro, ma non si possono variare un po' i colori?, ma il cavolfiore perché no? E molto, molto altro, arriva sempre il momento di "Ma domani a colazione cosa posso mangiare?".
Mi dispiace, la brioche non va bene, lo dico qui così magari questo non lo ripetiamo. No, neppure vegana. Non va bene pane burro e marmellata, e neanche i biscotti... No, no, se sono bio, vegan, senza zucchero (ma sarà poi vero), macro, micro non importa! Neanche fatti in casa! Di alternative, però ce ne sono e qualcuna l'abbiamo già scritta in questo blog come per esempio il buonissimo Bullet Proof Coffee, ma oggi vi regaliamo la mitica Crema Budwig, pilastro della dieta della dottoressa Kousmine, leggermente modificata in virtù delle nuove ricerche e scoperte scientifiche in fatto di salute. Questa è la versione che preferiamo, ma se avete idee, raccontatecele, siamo aperte a nuove proposte purché rispettino i parametri della salute.
A bientòt!
La crema Budwig
Ingredienti:
125 g di yogurt di cocco
1 cucchiaio di semi di lino macinati al momento in alternativa canapa o chia
4/5 noci
il succo di mezzo limone
frutti di bosco anche surgelati
mezza banana
Procedimento:
Macinare semi di lino e semi oleosi con un macinino da caffè, mescolarli con gli altri ingredienti. La frutta e la banana possono essere frullati o lasciati a pezzetti
Lucia Di Lucca
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